SOLA-MENTE: alla RacMet Academy si parla di burnout con il Dott. Jacopo Ascari

10/04/2025

Parlare di salute mentale in azienda è oggi un gesto di responsabilità. Con il progetto SOLA-MENTE, Raccorderie Metalliche ha voluto creare uno spazio di ascolto e confronto dedicato a un tema tanto delicato quanto attuale: il burnout.

Due incontri serali, guidati dallo psicologo clinico Dott. Jacopo Ascari, hanno animato l’Academy con contenuti, riflessioni e spunti concreti:
  • Il primo incontro, il 27 marzo, ha approfondito la natura multiforme del burnout, illustrando il ruolo del colloquio psicologico e dell’ascolto empatico.
  • Il secondo, il 10 aprile, ha esplorato i sintomi più comuni – ansia, demotivazione, stanchezza profonda – e le modalità per riconoscerli e affrontarli.

Al termine di ogni serata, un aperitivo ha trasformato l’incontro in un’occasione di condivisione tra colleghi, amici e partecipanti esterni.
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Jacopo Ascari - Psicologo Clinico
Il burnout è stato riconosciuto dall'OMS come una sindrome psicologica che si caratterizza per tutta una serie di sintomi tra cui deterioramento emotivo, esaurimento delle energie psicofisiche, cinismo, svalutazione del proprio ruolo lavorativo.
Possiamo pensare che oggi sia così diffuso, o meglio forse oggetto di attenzione maggiore rispetto al passato, anche in forza del fatto che le realtà lavorative stanno cambiando, che c'è un'attenzione, a volte sempre maggiore, verso la produttività e non sempre la parte come dire umana viene tenuta in debita considerazione.

Il burnout nasce come una sindrome che riguarda quelle professioni che sono a diretto contatto con un'utenza fatta da persone quindi medici, insegnanti, psicologi. Però negli anni si è visto che in realtà questa sindrome è estendibile a tutte le categorie di lavoratori. Chiaramente poi cambiando il contesto organizzativo e lavorativo cambiano anche alcune dinamiche.
Io credo che si possa agire in un'ottica preventiva ponendo attenzione e sviluppando anche una certa consapevolezza rispetto ad alcuni sintomi che se presi isolatamente ci possono parlare in realtà di qualcos'altro.

Quello che la persona percepisce sicuramente è che sta male, che non riesce a concentrarsi, non riesce a dormire, ha dei mal di testa che sembrano non passare mai, sviluppa verso il proprio lavoro una quota di cinismo impressionante per cui banali richieste diventano macigni difficili da spostare.

Ansia e depressione non sono sempre collegate al burnout, però sono alcuni dei sintomi caratteristici di questa sindrome.
Il termine sofferenza silenziosa l'ho scelto un po' per dare l'idea che a volte parlarne è difficile e che si tende magari a nascondere i sintomi fin quando magari non è troppo tardi per poter fare qualcosa di utile.
Mi viene da pensare, per la questione legata allo stigma della malattia mentale, perché la sofferenza psicologica a differenza di quella fisica spesso è associata a una fragilità intrinseca e in questo si situa anche un giudizio di valore negativo per cui chi soffre mentalmente è debole, incapace e dovrebbe fare di più per se stesso e non adagiarsi insomma.

Invitare le persone a parlare delle proprie problematiche non è facile però incontri come quello di stasera possono stimolare quantomeno un pensiero. Far pensare che esiste una soluzione, perché a volte si soffre in silenzio anche perché non si pensa a un'ipotetica soluzione no, a volte si ha paura di dire la cosa sbagliata o che sia una faccenda solo del singolo che si deve risolvere in privato, perché non troverebbe consenso ma verrebbe magari stigmatizzato per quello che porta.

Antonella Ceccardi - Head of International Procurement - Raccorderie Metalliche
Ringrazio voi tutti di aver partecipato e vi auguro a tutti di non doverne mai soffrire. Insomma di cercare di riuscire ad avere una vita tranquilla, con gli alti e bassi che ci sono è praticamente impossibile, però insomma cerchiamo di trovare sempre quell'atto un po' positivo, che ci possa fare andare avanti con un sorriso.
Jacopo Ascari - Psicologo Clinico
Possiamo lasciare il messaggio che riprende un po' il titolo dell'incontro, SOLA-MENTE, non è solamente una questione del singolo, non è solamente una mente che deve gestire se stessa, ma possiamo anche pensare che se ne può parlare con uno specialista, con un collega, con un amico, che ci può poi reindirizzare da uno specialista. A volte la cosa più difficile è pensare che possa esistere una soluzione a un male così silenzioso.
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